PressLine

Clinton o Trump… i nostri giornali chi preferiscono?

Quando mancano ormai poco meno di due mesi alle elezioni che decreteranno il successore di Barack Obama, Pressline ha messo a confronto il dato quantitativo relativo all’esposizione mediatica dei due candidati alla presidenza USA sui maggiori quotidiani italiani dal 1° gennaio ad oggi. Come dimostra il grafico sottostante, non sono mancate le sorprese, con l’istrionico imprenditore sempre in vantaggio, per numero di citazioni, sull’attuale Segretario di Stato: nonostante gli ultimi sondaggi vedano la Clinton avanti di 5-7 punti, nella partita giocata sulla stampa di casa nostra, da sinistra a destra senza eccezioni, “the Donald” distanzia la rivale democratica come già fatto con Cruz e soci in occasione delle primarie.

DONALD TRUMP HILLARY CLINTON
TESTATA Dato Assoluto Valore percentuale Dato Assoluto Valore percentuale
Il Sole 24 Ore 73 59,30% 50 40,70%
Italia Oggi 56 62,20% 34 37,80%
Corriere della Sera 126 61,80% 78 38,20%
La Repubblica 80 58,80% 56 41,20%
La Stampa 66 60,00% 44 40,00%
QN 40 50,10% 39 49,90%
Il Fatto Quotidiano 31 60,80% 20 39,20%
Il Giornale 33 60,00% 22 40,00%
Libero 55 67,00% 27 33,00%
L’Unità 18 64,30% 10 35,70%
Il Manifesto 42 58,30% 30 41,70%
Avvenire 34 55,70% 27 44,30%
TOTALE 654 59,90% 437 40,10%

grafico-barre-presidenziali-usa-pressline-analytics

Estrapolando alcuni dati, vediamo come, sul numero aggregato di citazioni, ci sia un testacoda tra il Corriere della Sera (primo con 204 articoli totali – quasi uno al giorno di media) e l’Unità (fanalino di coda con 28); se il dato che ci giunge da via Solferino, da sempre molto attento alla politica a stelle e strisce, non desta molto scalpore, è il quotidiano fondato da Antonio Gramsci a sorprenderci per la scarsa attenzione riservata alle presidenziali, dedicando all’argomento un solo articolo ogni dieci giorni circa.

Passando invece ad un’analisi del diverso spazio riservato ai candidati, possiamo notare come la palma del quotidiano più imparziale se la aggiudichi, forse un po’ a sorpresa, il Resto del Carlino/QN con un sostanziale equilibrio (percentuali vicinissime al 50%), mentre Libero non supera l’esame della par condicio, assegnando al tycoon repubblicano uno smaccato monopolio sul 67% delle notizie USA.

In sostanza, pur se populista, maschilista e razzista, non si può negare che il biondo gaffeur sembri maggiormente in grado di scaldare gli animi, dividere le opinioni e far parlare di sé, nel bene o nel male, anche al di qua dell’Atlantico. Nonostante ciò, è bene ribadire che non saranno solo questi i numeri che ci aiuteranno a capire chi, tra i due, il 9 Novembre siederà nello Studio Ovale più famoso del mondo.