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È vivace il dibattito sul “Giornalismo aumentato”

Nelle scorse settimane si è discusso a Roma di un tema destinato a segnare il futuro dell’informazione, a livello mondiale: Ansa, la principale agenzia di stampa italiana, ha infatti ha organizzato un convegno sul “giornalismo aumentato: il futuro dell’informazione ai tempi dell’intelligenza artificiale”.
Il presidente dell’Ansa Giulio Anselmi ha spiegato che

il futuro del giornalismo non sono i robot in redazione, ma una più stretta collaborazione tra giornalisti e tecnologia. L’intelligenza artificiale non dovrà sostituire le persone in redazione, ma migliorarne efficienza e produttività, relegare alle macchine compiti ripetitivi e dar tempo ai giornalisti di costruire cose nuove e dedicarsi alla parte più creativa del lavoro.

Sono in realtà alcuni anni che questo tema è al centro del dibattito tra gli esperti, almeno dal 2017 quando venne pubblicato il saggio intitolato appunto “Giornalismo aumentato” a cura di Giorgio Triani, che sulla ricerca spiega:

C’era una volta e non c’è (quasi) più. Il giornalismo degli inviati (speciali), dei fotoreporter, del microfono in mano e la telecamera in spalla. Delle corse sui luoghi degli eventi per essere i primi sulla notizia. Al suo posto, una schiera di giornalisti e comunicatori di nuovissima generazione. Sono citizen journalist, blogger, youtuber, storyteller, social reporter: figure ibride, così come lo è l’intero eco-sistema dell’informazione. È un giornalismo aumentato, quello che vede imporsi nuovi modelli in cui scrivere e pubblicare sono un unico gesto. Una rivoluzione che ci pone una sfida.

Una sfida a cui i professionisti debbono essere preparati: in un’epoca in cui non è mai stata così abbondante la messe di dati, informazioni, archivi a cui attingere, sempre più importanti diventano l’approfondimento, il “fact checking”, l’analisi. Non si deve insomma alimentare quella corrente che spesso trasforma questa abbondanza in sciatteria, disattenzione e fretta eccessiva nel pubblicare e rilanciare informazioni e notizie non verificate.

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